Le opere recensite
Due scatti in bianco e nero
Entrando nello studio di Luca Marchetti, pur non volendo, il nostro sguardo rimane impigliato in quello di un imponente elefante: sembra osservare la nostra coscienza e, in un certo senso, ci introduce al messaggio più profondo dell’opera fotografica “La condanna della memoria”. A vederla ne rimaniamo subito stupefatti e alquanto turbati: è inevitabile.
In un solo scatto il fotografo umbro è riuscito a raccontarci tutto: la solennità dell’elefante grida il monito della vita, che con il suo bagaglio di esperienze, ci esorta a non reiterare gli errori di ieri. Le sofferenze del passato non possono cadere nell’oblio, vanificando il proprio vissuto.
Poi gradualmente il nostro sguardo si sposta sulla fotografia “Senza mèta”, anch’essa in bianco e nero, con una figura stavolta di spalle che pare volerci indicare il cammino. Dopo il carico di dolori e di sbagli, siamo pronti per continuare il nostro viaggio nell’esistenza, scandito da continui cambiamenti, ai quali non possiamo sottrarci, ma nel quale è possibile trovare un distacco emotivo adeguato a ritrovare un nuovo equilibrio.
Sabrina Falzone Critico e Storico dell’Arte.